Luminanza - Reattore per la drammaturgia contemporanea
Dopo il successo delle prime edizioni, torna Luminanza - Reattore per la drammaturgia contemporanea, in occasione del quale verranno presentati cinque nuovi testi teatrali scritti da giovani autrici e autori “Under 35” della Svizzera italiana che hanno partecipato a un anno di formazione in drammaturgia.
Aalis e Gunnhild, due coinquiline vichinghe in un dibattito serrato: è possibile preservare un'umanità quando l'umanità si sta estinguendo? (Marta Pizzagalli)
Perché il corpo femminile è statisticamente meno studiato di quello maschile? Che cos'è il dolore fisico per una donna? Quante implicazioni ha per la società, uomini compresi? (Sofia Reggiani)
In uno studio pieno di libri e pergamene, due nipoti scoprono la verità sulla misteriosa fine dello zio, ma anche sulla propria esistenza. (Valerio Abate)
Si dice che la preveggenza dei ciclopi si limitasse al giorno della loro morte. Anche Adam e Nina, crescendo insieme, mescolano realtà e fantasia, ignari di cosa riservi per loro il futuro. (Alessia Passoni)
Due esseri sospesi nel vuoto, e tutto il mondo fuori. Un gioco scenico ci riporta verso tutto ciò che, quando siamo a teatro, vogliamo dimenticare. (Joséphine Bohr)
lingua italiano, con traduzione dei testi in francese e tedesco
Programma FIT Festival
progetto
V XX ZWEETZ
responsabile Luminanza
Alan Alpenfelt
responsabile editoria e traduzioni
Mara Travella
dramaturg, pedagogia
Matteo Luoni
concetto grafico
Alfio Mazzei
web design
Monica Müller
con il sostegno
Pro Helvetia, Société Suisse des Auteurs, Oertli Stiftung, Ernst Göhner Stiftung, Fondation Jan Michalski, Città di Lugano, Comune di Mendrisio, Comune di Chiasso
partner
LAC Lugano Arte e Cultura, FIT Festival Internazionale del Teatro e della scena contemporanea, ChiassoLetteraria/ Festival internazionale di letteratura, Fondazione Claudia Lombardi per il teatro, K1/Kunzarchive, Centro Culturale Chiasso, Museo d’arte di Mendrisio, Teatro Sociale di Bellinzona
Immagine: fornita dal promotore Joséphine Bohr © Michela di Savino