Dopo aver approfondito la figura dell’artista Franco Beltrametti attraverso le parole e i ricordi dei suoi figli Giona Beltrametti e Franca Marta Tomaino, il progetto “Schegge” del Teatro delle Radici continua la serie di appuntamenti previsti attorno ad argomenti ed esperienze del mondo della creazione con la presenza di Eugenio Barba, fondatore dell’Odin Teatret in Danimarca e uno dei più importanti maestri della storia del teatro del secondo Novecento.
La sua attività, punto di riferimento a livello internazionale durante oltre mezzo secolo, ha spaziato in più direzioni: dalla creazione artistica di spettacoli alla riflessione teorica, dalla trasmissione dell’esperienza alla conservazione della memoria storica, dallo studio scientifico sulla tecnica dell’attore al teatro “fuori dal teatro”, nei contesti sociali e transculturali del mondo per attivare rapporti fra culture ed etnie diverse.
Sintetizzare la lunghissima traiettoria di questo artista è quasi impossibile, dai suoi libri ai numerosi premi internazionali, dalle lauree ai dottorati onorari, dai suoi viaggi ai suoi spettacoli, quello che è indiscusso è la sostanza e il peso di una identità teatrale che ha cambiato la storia del teatro stesso.  Con il titolo “La tradizione dell’impossibile” e come un modo di festeggiare i 60 anni dell’Odin Teatret, Barba ci parlerà di una tradizione di teatro considerato impossibile dai suoi contemporanei e che dalla fine del 1800, per ogni generazione, ha visto sorgere delle eccezioni che hanno influito sul modo di pensare e realizzare l’incontro tra attore e spettatore.
Preceduto dal film “L’arte dell’impossibile” della regista norvegese Elsa Kvamme.